Sante de Sanctis è considerato uno dei pilastri della psicologia italiana. Egli ha avuto un ruolo determinante nella fondazione e nell'affermazione della nuova disciplina psicologica in Italia, fra la fine del 1800 e i primi del 1900. Tale contributo è costituito da una parte dalla sua consapevolezza della necessità di "fondare" la nuova scienza psicologica e quindi di impostare ricerche sperimentali sui fenomeni psichici, e dall'altra dall'aver praticamente cominciato a realizzare l'autonomia istituzionale della disciplina. In questo duplice senso possono essere letti il forte impegno nel ricercare l'indipendenza epistemologica della psicologia, separando la scienza dalla filosofia e ponendole su due piani distinti, evidenziando oggetto e metodi della disciplina, la sua ininterrotta produzione scientifica, l'istituzione di un Laboratorio di Psicologia Sperimentale, dotato di un ruolo organico, la fondazione di nuove riviste specializzate in studi psicologici, e non ultima la sua attività di docente universitario, oltre che di psichiatra. La sua opera è straordinariamente feconda e molteplice per interessi, e i suoi contributi vanno dalla psicologia generale e sperimentale (che identifica i principi di base che guidano le sue ricerche di laboratorio, sui quali impianta una teoria generale della psiche umana), alla psicologia applicata in ambiti come la psicologia giudiziaria e criminale, la psicopedagogia o psicologia dell'educazione, la psicotecnica, la psicopatologia.
Nato a Parrano nel 1862, nel 1886 de Sanctis si laurea in medicina a pieni voti a Roma con una tesi sulle afasie. Nel 1891 lavora a Roma presso il laboratorio romano di anatomia patologica di S. Maria della Pietà, diretto da Giovanni Mingazzini. Nel 1892 è aiuto della Clinica Psichiatrica dell'Università di Roma, diretta da Ezio Sciamanna, dove compie ricerche anatomiche e istologiche.
Nel 1893, per perfezionarsi sugli studi psichiatrici, si reca a Parigi, e a Zurigo studia l'ipnotismo con Forel. Influenzato dalla letteratura psichiatrica francese e soprattutto da Jean Martin Charcot, si appassiona allo studio dei sogni e del sonno in relazione alle malattie mentali, argomento su cui verterà la sua tesi in libera docenza in psichiatria (I sogni e il sonno nell'isterismo e nell'epilessia, 1896). de Sanctis sarà l'unico italiano non psicoanalista a dedicare molto del suo lavoro allo studio dei sogni. È noto che un suo scritto, I sogni: studi clinici e psicologici di un alienista (1899a), sarà citato anche da Freud ne L'interpretazione dei sogni, e inoltre da Théodule Ribot e Carl Gustav Jung.
Nel 1897 de Sanctis fonda con Giuseppe Sergi la Rivista quindicinale di psicologia, psichiatria, neuropatologia. Nel 1898 chiede la libera docenza per titoli in "Psicologia Sperimentale" presso la facoltà di Filosofia a Roma, rinnovando successivamente la domanda sopprimendo la parola "sperimentale". La Commissione di Facoltà (Barzellotti, Turbiglio, Labriola) appoggia la domanda, che viene però respinta nel 1901 dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (relatore Cantoni): le motivazioni del rifiuto vertono sulla necessità che la psicologia venga trattata da un filosofo e non da un fisiologo o psichiatra. Nonostante il parere sfavorevole del Consiglio Superiore, il ministro della Pubblica Istruzione Nasi concede a de Sanctis la libera docenza (nel dicembre del 1901). Intanto, nel 1899 aveva fondato gli "asili-scuola" (educatorî) per l'assistenza e il recupero sociale dei fanciulli e degli adolescenti poveri e minorati psichici in ambiente extra ospedaliero.
Nel 1902-1903 inaugura il primo corso di Psicologia con metodi sperimentali presso la scuola di Antropologia di G. Sergi, che lo ospita. Nel 1903 ottiene dalla facoltà di Medicina l'incarico dell'insegnamento di "Psicologia Fisiologica" (che svolge per tre anni presso l'istituto di Fisiologia diretto da Luigi Luciani). Nel 1905 ricopre l'incarico di Segretario Scientifico nell'organizzazione del V Congresso Internazionale di Psicologia di Roma, cui parteciperanno i più noti psicologi.
Nel 1906 ottiene a Roma, all'interno della facoltà di Medicina, una delle tre prime cattedre di Psicologia Sperimentale (istituite con l'appoggio del ministro della Pubblica Istruzione Leonardo Bianchi, neurologo e psichiatra). F. Kiesow otterrà la cattedra a Torino e C. Colucci quella di Napoli, dopo il ritiro di M. L. Patrizi. Tra il 1906 e il 1907 tiene il primo corso di Psicologia Sperimentale presso la Facoltà di Medicina di Roma, e ottiene l'istituzione del Laboratorio di Psicologia Sperimentale, dotato di un ruolo organico.
Nel 1907 de Sanctis fonda la rivista L'Infanzia Anormale, con contributi prevalentemente di tipo medico e pedagogico. Nello stesso anno tiene un corso pratico di Psicologia Sperimentale applicata alla Pedagogia nel Corso di Perfezionamento dei Licenziati della scuola Normale, coadiuvato da G. Sergi. Dirigerà per 25 anni (1906-1930) l'Istituto di Psicologia della facoltà di Medicina dell'Università di Roma.
Nel 1925 la sua opera Neuropsichiatria infantile segna l'atto di nascita di questa nuova specializzazione e l'individuazione e precisazione di nuove forme patologiche come la "dementia praecocissima", riconosciuta anche da Kraepelin, e la "sindrome aparetico-afasica tardiva della frenastenia cerebropatica postnatale". La prima cattedra Italiana di Neuropsichiatria Infantile a Roma, nel 1960, sarà affidata a Bollea. Nel 1929 de Sanctis succede a G. Mingazzini nell'insegnamento di "Clinica delle malattie nervose e mentali", solo a condizione che la sua cattedra di Psicologia Sperimentale non andasse perduta e fosse messa a concorso. Suo successore sarà Mario Ponzo.
Tra il 1929 e il 1930 scrive il trattato in due volumi Psicologia sperimentale, lavoro di grande impegno scientifico e sistematicità, in cui riassume i suoi 25 anni di insegnamento. Fonda il primo reparto di Neuropsichiatria Infantile in Italia. de Sanctis muore a Roma nel 1935.